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> LEGGI LA GUIDA FIMP “BAMBINI E ADOLESCENTI IN UN MONDO DIGITALE”
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Antonio D’Avino – Presidente Nazionale FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri
Le opportunità offerte dalle tecnologie digitali sono innumerevoli: la facilità di accesso alle informazioni, ai dati e alla cultura contribuiscono infatti a migliorare le abilità cognitive del bambino e, allo stesso tempo, annullano distanze e confini, consentendo il mantenimento di relazioni con amici e familiari lontani.
Ma è ormai noto che i fenomeni di abuso degli strumenti digitali e la dipendenza da internet siano molto diffusi e spingano bambini e adolescenti a isolarsi dall’ambiente circostante in favore di attività o relazioni virtuali, a togliere tempo allo studio o all’attività motoria. Questo ha ripercussioni negative sulla loro vita quotidiana, sulla loro salute e anche sull’armonia in famiglia. È quindi essenziale trasmettere l’importanza dell’uso consapevole del digitale per proteggere i più giovani sia da un punto di vista psico-fisico che psico-relazionale.
La FIMP ha percepito l’esigenza di realizzare una Guida sull’educazione digitale fruibile da pediatri, genitori, educatori e tutte quelle figure deputate alla tutela della salute infantile durante la crescita e del benessere complessivo del bambino e dell’adolescente.
L’esigenza di realizzare questo documento è emersa dall’analisi dei dati raccolti sul tema che hanno evidenziato un quadro preoccupante rispetto all’esposizione precoce dei giovani a questi strumenti e ai bassi livelli di protezione.
Abbiamo quindi voluto tener fede al nostro impegno e offrire al pediatra uno strumento concreto per l’educazione delle famiglie, così che possa crearsi un circolo virtuoso a beneficio di chi è maggiormente esposto ai rischi: i più giovani. Si tratta, infatti, della prima Guida messa a punto dalla Federazione che, oltre a rappresentare uno strumento utile per il pediatra, offre l’opportunità di sensibilizzare tutte le figure coinvolte nella crescita del bambino, incluso quest’ultimo, e di creare un percorso educativo condiviso che favorisca una maggiore consapevolezza sull’uso equilibrato e ponderato del web e delle tecnologie.
La pubblicazione, dal titolo “Bambini e adolescenti in un mondo digitale”, è frutto del lavoro coordinato e sinergico dei referenti delle varie aree tematiche scientifiche della Federazione Italiana Medici Pediatri e di altri esperti.
Buona lettura!
LEGGI LA GUIDA FIMP “BAMBINI E ADOLESCENTI IN UN MONDO DIGITALE”
Quali sono gli obiettivi primari che si pone nel medio e lungo periodo per la F.I.M.P.?
Per Fimp è fondamentale rinforzare i fondamenti che hanno da sempre caratterizzato la pediatria di famiglia, ossia il rapporto di fiducia che si instaura sin dai primi giorni di vita con la presa in carico del neonato e la capillarità degli studi professionali sul territorio. Riteniamo altrettanto essenziale l’editoria: stiamo infatti ristrutturando il nostro sito per rendere la comunicazione ancora più chiara, trasparente ed efficace anche nei confronti dei colleghi sanitari.
Come si possono definire l’importanza e il ruolo del pediatra di famiglia nello scenario attuale?
Il pediatra si è notevolmente evoluto e diventerà una figura sempre più vicina alla famiglia. Oltre a questo, la nostra mission è fare prevenzione, educazione e promuovere corretti stili di vita, mantenendo la nostra peculiarità di medici specialisti che si occupano a tutto tondo di lattante, bambino e adolescente in uno stretto rapporto di prossimità con la famiglia. Nel corso dell’emergenza pandemica ci siamo poi resi conto che l’adolescente ha avuto difficoltà ad interagire con il proprio medico curante, pertanto è fondamentale individuare degli spazi dedicati negli ambulatori del pediatra di famiglia.
Cosa si può dire delle cure primarie?
Le cure primarie nei nuovi modelli organizzativi territoriali assumeranno un ruolo sempre più strategico: cambierà infatti la visione ospedalocentrica della Sanità e acquisterà maggiore rilevanza la prossimità, ossia il rapporto a livello territoriale, che connoterà ancora di più il pediatra di famiglia come “front office” del servizio sanitario Nazionale. Il pediatra di famiglia è la figura professionale che sa intercettare i bisogni assistenziali dei propri assistiti e, soprattutto in occasione dei bilanci di salute, ha la possibilità di interfacciarsi con la famiglia, prendendosi cura della crescita psicofisica del bambino affinché possa diventare un adulto sano.
Cosa cambierà nella rivista “Il medico Pediatra” con la nuova direzione?
Il nuovo direttore scientifico, Alessandro Ballestrazzi, darà continuità al proficuo operato di Valdo Flori, suo predecessore. Ballestrazzi ha condiviso con la Segreteria nazionale l’idea di implementare ulteriormente la pubblicazione di articoli monotematici nelle varie branche specialistiche. I numeri avranno un filo conduttore che lega i vari articoli e affronteranno i temi di maggiore attualità, quali i disturbi del neurosviluppo e le malattie croniche, quali obesità e asma, che possono beneficiare senza alcun dubbio di forme di monitoraggio a distanza.
La rivista si proporrà anche come uno strumento di lavoro oltre che come una risorsa culturale?
Certamente. Il pediatra del futuro ha bisogno non soltanto di formarsi ma anche di acquisire e capitalizzare un bagaglio esperienziale già dal corso della specializzazione. La rivista manterrà pertanto un approccio pragmatico e offrirà un’apertura alla ricerca, che troverà nel pediatra di famiglia un valido interlocutore, in grado di arruolare un gran numero di bambini per studi osservazionali, prospettici o interventistici.
I bambini sono particolarmente predisposti all’insorgenza di disturbi respiratori.
La sindrome di CROUP, caratterizzata da dispnea con stridore inspiratorio, tosse abbaiante e raucedine, interessa ogni anno ca. il 3% dei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni.
Obiettivo prioritario del trattamento è la decongestione acuta della mucosa infiammata.
Tra le varie strategie rientra la somministrazione degli steroidi per via rettale
cura di Salvatore Iasevoli – Pediatra di Famiglia, Napoli
Le Malattie Rare, con particolare riferimento a quelle del Neurosviluppo, non rappresentano più un capitolo “marginale” della Pediatria ma richiedono l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze: non soltanto perché alcune di esse, come la Leucodistrofia Metacromatica, a cui è dedicato il seguente Supplemento, stanno registrando un aumento di incidenza, ma anche perché l’efficacia delle terapie che si sono rese disponibili negli ultimi anni è subordinata a un riconoscimento precoce e di conseguenza alla tempestività del trattamento. Da qui l’attenzione che FIMP ha voluto dedicare a questo ambito tematico in seno al proprio Congresso Nazionale, soprattutto con l’obiettivo di focalizzare il ruolo e le potenzialità del Pediatra di Famiglia.