Andare a Milano in fine estate per un convegno “atipico” lasciando la smagliante riviera ligure zigzagando fra l’ambulatorio e un paio di migliaia di assistiti (il mio associato era in ferie) può non essere,diciamo, entusiasmante ma le “spinte” erano molteplici.
Un dovere istituzionale (ho “voluto” la bicicletta ora mi tocca pedalare), una chiamata del Presidente (difficile nicchiare), un dovuto rispetto a chi ha lavorato alla riuscita del sito www.progettobfree.it, in particolare all’amico (tanto amico quanto difficile stargli dietro) Giovanni Vitali Rosati, impossibilitato a essere presente, ma anche ai tecnici della Web Agency e a Andrea Stefanato in primis, infine un diplomatico “presente” a una ditta (la Sanofi) che supportava l’iniziativa cui hanno aderito altre società scientifiche attive in ambito vaccinale.
Ma più che altro la curiosità di fare da esperto a un tavolo di entusiasti, concentrati, speranzosi, fiduciosi giovani laureati in informatica, comunicazione, grafica pubblicitaria, architettura che in circa 50 si erano iscritti a un Hachathon, concorso per idee su temi vaccinali.
Dieci tavoli di lavoro, 6 ore per preparare un elaborato da presentare in 2 minuti la mattina dopo a una giuria composta da esperti della comunicazione.