Come di consueto l’inizio di un nuovo anno rappresenta un momento di riflessione per valutare la situazione attuale e guardare verso quelle che potrebbero essere le evoluzioni prossime.
Affermazione del ruolo della FIMP nel rappresentare la Pediatria di Famiglia italiana nei confronti di tutti i contesti politici, istituzionali, scientifici; massima attenzione al patrimonio professionale del Pediatra di famiglia; attività sindacale a difesa della categoria; apertura da parte della dirigenza nazionale al contributo di tutti al fine di una FIMP unita e coesa per un’azione sindacale più forte e per il raggiungimento degli obiettivi: una FIMP sempre presente e attiva per accreditare e affermare sempre più il suo ruolo negli ambiti sindacali, politici, scientifici e formativi. Questo è quanto era scritto nel programma elettorale di questa dirigenza nazionale eletta nove mesi fa e questi sono gli ambiti in ognuno dei quali ci siamo impegnati.
Per i Pediatri di famiglia si tratta di obiettivi ovvi, ma c’è sempre qualcuno che cerca di ostacolarci, fa fatica a riconoscerci questo ruolo e vorrebbe entrare in questioni propriamente sindacali che invece ci appartengono interamente, ma su questo l’attenzione da parte nostra è sempre stata alta e lo sarà anche in futuro.
Non entro nello specifico, non sarebbe possibile qui, ma faccio solo un accenno a quanto è stato fatto anche sugli aspetti di organizzazione interna della FIMP, di segreteria, ufficio legale, dal punto di vista amministrativo e di tesoreria; molta attenzione è stata data anche alla comunicazione ed alla presenza sui social, per adeguarsi a quanto avviene intorno a noi ed aumentare la nostra visibilità. Ovvio che molto c’è ancora da fare perché alcune cose devono essere ancora completate e perché con l’aiuto e l’appoggio di tutti gli iscritti, sempre si può migliorare.
Ma se guardiamo la situazione attuale oggi è necessario essere tutti consapevoli di nubi che si addensano intorno alla Pediatria di Famiglia, che ci preoccupano, sulle quali dobbiamo avere massima attenzione, che potrebbero determinare un futuro diverso da quello che da sempre auspichiamo. Le notizie che ipotizzano scelte assistenziali territoriali con medici generici e pediatri a rapporto di lavoro dipendente, alcune Regioni che insistentemente chiedono la cosiddetta “autonomia differenziata” e il Governo che l’ha inserita nell’agenda politica dei prossimi mesi, sono messaggi negativi che ci arrivano, ai quali dobbiamo guardare con attenzione per quanto potrebbero comportare, non solo alla Pediatria di Famiglia, ma all’intero Sistema Sanitario Nazionale. La FIMP si è ovviamente attivata nelle sedi opportune a livello politico per arginare pericolose iniziative, mantenendo collaborazione e sinergie con le altre professionalità territoriali, e quindi in particolare la medicina generale.
La sensazione è che si possa essere di fronte ad una volontà di cambiamento del sistema delle cure primarie, una volontà che forse deriva da una necessità della parte pubblica di maggior controllo ed indirizzo verso obiettivi da raggiungere, un tentativo di sperimentare nuove modalità di erogazione dell’assistenza che partendo da una regione potrebbero diventare virali ed estendersi. Niente sembra poter avvenire al momento o in tempi brevi, ma dobbiamo essere consapevoli ed attenti all’eventuale evolversi della situazione.
Tutto questo e le riflessioni che conseguono, si inseriscono in un contesto in cui le trattative per il rinnovo convenzionale sono in stand-by, dopo il recupero economico che si è realizzato in questi mesi in seguito alla firma dell’ACN di marzo. Siamo in attesa che le Regioni prendano una decisione dopo la fine del mandato di Pomo come Coordinatore della SISAC avvenuta a fine settembre, ma i tempi ormai dovrebbero essere brevi e mi auguro che le trattative possano riprendere. A tal fine, insieme a FIMMG e SUMAI, ci stiamo attivando per sollecitare la riapertura del tavolo di trattativa.
Il clima generale che si è creato intorno alla Pediatria di Famiglia ci impone di essere uniti, coesi e di alzare il livello di attenzione, unità che del resto ho sempre perseguito in tutti questi mesi sin dalla mia elezione. Non dobbiamo disperdere energie ma lavorare tutti insieme, perché è necessario il contributo di tutti i quadri sindacali ed anche di tutti gli iscritti. Oltre alle riunioni della Direzione Nazionale e del Consiglio Nazionale, auspico che localmente, nelle province, le assemblee rappresentino occasioni istituzionali frequenti, alle quali mi auguro un’ampia partecipazione per arrivare al Congresso Nazionale Sindacale che si terrà a Roma dal 28 al 30 marzo e che rappresenterà l’occasione giusta per discutere e valutare eventuali evoluzioni e strategie, con la presenza dei delegati di tutte le Province, ma al quale possono partecipare anche gli iscritti.