La costruzione di linee guida (LG) evidence-based, in cui siano rispettati rigore metodologico e trasparenza nello sviluppo, richiede organizzazione, competenze multidisciplinari e finanziamenti.
La produzione compete pertanto alle Società Scientifiche e alle agenzie governative e/o di technology assessment.
Per favorire l’individuazione delle migliori evidenze da parte dei clinici, la medicina basata sulle evidenze (EBM) ha definito una gerarchia piramidale delle fonti di conoscenza in medicina. Secondo la “piramide delle evidenze”, le fonti più affidabili sono rappresentate dalle revisioni sistematiche e dagli studi di metanalisi. Nella realizzazione delle LG, inoltre, si ha un livello di trasferimento pratico delle maggiori evidenze scientifiche fino a quel momento disponibili attraverso la formulazione di specifiche raccomandazioni.
La disponibilità di LG per la pratica clinica è attualmente molto ricca. La loro qualità è, tuttavia, estremamente variabile e si rende necessario l’utilizzo di strumenti che ne permettano la valutazione: uno dei più utilizzati e validati è l’Appraisal of Guidelines for Research and Evaluation (AGREE).
Tale disponibilità di LG, anche di buona qualità, non si traduce però automaticamente e/o in modo adeguato in processi di revisione e cambiamento della pratica clinica.
Gli aspetti critici sono rappresentati da una diffusione spesso insufficiente, da scarse iniziative di adattamento alle diverse realtà assistenziali locali e da attività di implementazione e monitoraggio dell’applicazione e delle ricadute inadeguate o del tutto assenti.
Si dibatte da tempo 2 circa le cause che, a fronte di una loro ampia diffusione, di fatto determinino un basso impatto delle LG internazionali e nazionali sulla capacità di modificare i comportamenti professionali delle categorie mediche a cui esse sono indirizzate. Una delle difficoltà più frequentemente rilevate è rappresentata dai limiti pratici di applicabilità delle LG legati alle diverse specificità dell’organizzazione assistenziale locale.
Ai Pediatri di famiglia, che sono gli attori diretti dell’assistenza, compete l’impegno di garantire nella pratica quotidiana l’appropriatezza degli interventi diagnostico-terapeutici. Debbono pertanto essere necessariamente coinvolti nello sforzo di superamento di queste criticità rendendosi attivamente protagonisti della promozione e della realizzazione dei processi di applicazione delle raccomandazioni delle LG, contribuendo e dando impulso ad attività formative e favorendo il miglioramento delle conoscenze e della sorveglianza attraverso azioni di monitoraggio delle ricadute.
Nel loro compito professionale, essi si trovano nella condizione privilegiata di poter sistematicamente interagire con le famiglie: possono, pertanto, diffondere un’informazione corretta e realizzare un’alleanza con i genitori di rilevante valore educativo.