E’ il mantra che dovrebbe accompagnare il lavoro dei Pediatri di Famiglia. Nessuno più dei Bambini a cui rivolgiamo le nostre cure ha bisogno di fi gure di sostegno e di accudimento. Tra i nostri ruoli c’è primariamente quello di sostenere sempre i Genitori, stretti tra la solitudine di una famiglia nucleare (quando non monogenitoriale) e le pressioni di un mondo che sempre più demanda ad altri l’educazione, il supporto e la cura dello sviluppo cognitivo, a spese di quello emozionale, sociale ed affettivo. Oggi i Genitori si rivolgono sempre più al Pediatra per avere informazioni non solo sulle malattie, ma su problematiche border-line, quali i disturbi dell’alimentazione, del sonno, l’aggressività, l’ansia, i disagi scolastici. Famiglia e Pediatra devono sapersi relazionare correttamente con realtà nuove e diverse, la Scuola, le Associazioni, il mondo dello Sport e in generale la Società in cui il Bambino cresce, per essere consapevoli del proprio ruolo ed interagire in modo costruttivo, abbattendo le barriere che impediscono mutue alleanze in grado di identifi care e soddisfare i bisogni evolutivi del Bambino.
“Non si cresce da soli” è anche il principio che deve guidare la nostra preparazione, rapportandoci a tutte le altre specialità pediatriche per raggiungere quel mix ottimale che comprende sapere, capacità, attitudini, esperienze mutuate e maturate in altri contesti; in questo modo i Pediatri saranno preparati ad un futuro ormai prossimo in cui saper affrontare nuove problematiche emergenti.
“Non si cresce da soli” perché nessuna specialità più della Pediatria deve interagire con altri “attori” della Società e delle Istituzioni, verso le quali deve svolgere il ruolo di “portatore di interessi” del Bambino, con l’obiettivo di spostare il focus. Tutto ciò sostenendo buone pratiche e principi di EBM allo scopo di promuovere la salute di tutti i Bambini in collaborazione con altri Professionisti, Enti e Organizzazioni e garantire accessibilità, appropriatezza e qualità dei servizi, con particolare attenzione alle classi meno abbienti.
“Non si cresce da soli” perché in questa complessità di compiti e funzioni in aumento, è necessario rivedere la organizzazione generale; ciascuno di noi può portare competenze proprie, sempre diverse, in grado di dare risposte effi cienti a bisogni nuovi. La dinamica del cambiamento della Società deve essere affrontata in modo condiviso promuovendo la Pediatria del territorio attraverso le forme associative che possono essere una risposta alle emergenti richieste di assistenza in modo più adeguato, competente e tecnologicamente attrezzato.