In traumatologia le fratture del gomito sono più comuni nella popolazione pediatrica che in quella adulta.
Le fratture sovracondiloidee dell’omero rappresentano la più comune lesione scheletrica di tale sede, arrivando a costituire oltre il 60% delle fratture di tale distretto in età di accrescimento e più del 16% delle fratture in età pediatrica.
La fascia di età maggiormente interessata è tra i 5 e i 7 anni, con una distribuzione sostanzialmente sovrapponibile tra i due sessi.
Nel 98% dei casi la frattura consegue a una caduta dall’alto, con polso e gomito esteso e avambraccio pronato, e per tale motivo vengono definite fratture in estensione.
Solo nel 2% dei casi si avranno le fratture a dinamica in flessione, a seguito di cadute a gomito flesso.
Come accennato nel 1959 dal Dr. Gartland, anche “i più esperti traumatologi sono ansiosi e apprensivi mentre gestiscono le fratture sopracondiloidee dell’omero” e, nonostante le evoluzioni nella valutazione e nel trattamento nel corso degli anni, queste fratture rappresentano ancora oggi una sfida considerevole per i chirurghi ortopedici.