Recenti studi hanno mostrato i possibili effetti negativi dell’esposizione precoce dei bambini agli stimoli digitali con particolare riferimento allo screen time. Infatti, l’utilizzo eccessivo dei digital media può avere importanti ripercussioni sullo sviluppo, sull’apprendimento e sulla qualità della vita familiare. Inoltre, i dispositivi collegati a Internet rappresentano la chiave di accesso alla subcultura digitale, i cui contenuti veicolati possono avere un impatto negativo sullo sviluppo psicologico, fisico e morale del bambino. Considerato l’impatto delle nuove tecnologie e in particolare della subcultura digitale su bambini, preadolescenti e adolescenti, si propone di ampliare il concetto di salute, prevedendo accanto alla dimensione biologica, psichica e sociale anche la dimensione digitale e quindi il rapporto con i digital device. In questo lavoro introduciamo il concetto di salute digitale che fa riferimento al benessere di tutti gli individui, in particolare dei soggetti in età evolutiva esposti ai digital device, e si fornisce ai pediatri una nuova procedura sanitaria, chiamata Bilancio di Salute Digitale (BSD). Il BSD, finalizzata alla valutazione delle abitudini digitali, dello screen time e dei contenuti digitali visionati dal minore, si compie durante le periodiche visite di controllo. Riteniamo infatti che i pediatri abbiano un ruolo fondamentale nella tutela della salute a 360 gradi, inclusa quella digitale. Il BSD consentirebbe al pediatra, che segue la crescita dalla nascita all’adolescenza, di prevenire e/o cogliere tempestivamente i segnali di eventuali comportamenti digitali a rischio, manifestati dai genitori e dai loro figli. In quest’ottica, il pediatra può orientare la manifestazione di comportamenti digitali adeguati, rappresentando di conseguenza il primo servizio di promozione della salute digitale e favorendo lo sviluppo della consapevolezza digitale in famiglia.