A causa del surriscaldamento del pianeta, dei relativi cambiamenti climatici e dei preoccupanti livelli di inquinamento oggi raggiunti, gli studiosi e la letteratura del settore sono concordi nel classificare i bambini fra i soggetti ad alto rischio, fortemente esposti, particolarmente vulnerabili, per caratteristiche di immaturità metabolica, per abitudini di vita, tempi maggiori di esposizione, diversa capacità di assorbimento.
Già in passato i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) facevano ricondurre a fattori ambientali evitabili circa un 30% delle patologie dei bambini inferiori ai 5 anni e oggi la situazione non può che essere ulteriormente peggiorata e gli studi della letteratura sono concordi in tal senso.
Ormai da anni, tutti i pediatri sono chiamati, in termini di studio e di impegno, a un ulteriore sforzo finalizzato ad acquisire nuove e specifiche competenze in riferimento alle tematiche ambientali.