È con grande piacere che introduco con il mio editoriale questo numero della rivista “Il Medico Pediatra”. Tutti voi l’avete sempre ricevuta e, spero, apprezzata. Come spiegato in un altro intervento i contenuti della rivista subiranno un profondo rinnovamento nell’ottica di un sempre maggiore adeguamento alle nuove esigenze di informazione e aggiornamento che l’evoluzione del nostro modo di lavorare rendono sempre più necessarie.
Da questo punto di vista, la nuova veste de “Il Medico Pediatra” rispecchia il nuovo corso del nostro sindacato, la FIMP. Come tutti sapete da marzo di quest’anno si è insediata una nuova dirigenza composta da volti nuovi e meno nuovi, ma sempre accompagnati da un entusiasmo e da un’esperienza che porteranno con sé un modo nuovo di fare sindacato, più adatto alle esigenze di una professione che cambia.
La sfida posta dall’emergenza pandemica che ha messo a nudo difficoltà strutturali e organizzative del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), imponendo quindi un’ipotesi di riforma delle cure primarie, che di necessità coinvolgerà anche la Pediatria di Famiglia, si accompagna alla sfida posta dal nuovo Accordo Collettivo Nazionale (ACN) che, con molte ombre e poche luci, è destinato ad accompagnare la categoria nel prossimo periodo in un momento – come si è detto – di trasformazioni per così dire epocali.
Da questo punto di vista, non si può non riconoscere che la Pediatria di Famiglia ha saputo rispondere con efficacia e dedizione all’emergenza pandemica, come riconosciuto anche dalle istituzioni, dimostrando una capacità propositiva che altre categorie non hanno dimostrato o hanno dimostrato in misura minore. Questo ci mette nelle condizioni di proporre le nostre idee, i nostri valori e i nostri modelli rispetto all’inevitabile e ineludibile riforma dell’assistenza territoriale come previsto anche dall’Azione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Crediamo infatti di avere le carte in regola per affrontare a viso aperto questa sfida consapevoli del mandato che i nostri iscritti – non soltanto quelli attuali, ma anche e soprattutto quelli che in futuro vorranno continuare la nostra opera professionale – ci hanno dato, quello cioè di traghettare la Pediatria di Famiglia nel futuro per innovare dove necessario, ma mantenendo intatti determinati punti fermi, primo tra tutti i rapporto di fiducia con le nostre famiglie e la necessaria capillarità della presenza sul territorio.
A questa prospettiva di fondo si somma la difficoltà di gestire un ACN che, è inutile nasconderlo, ha diviso la categoria e la cui firma è stata alla base del cambiamento di dirigenza del marzo 2022. Non vogliamo rinfocolare polemiche che dovrebbero essere superate, ma certamente nei prossimi mesi è necessaria un’azione incisiva del sindacato per dare una svolta che si concretizzi già nelle trattative per il nuovo ACN.
In questo quadro generale, la ristrutturazione de “Il Medico Pediatra” si pone come un importante tassello del più generale rinnovamento del sindacato che passa anche attraverso un nuovo approccio a tutti i media siano essi nuovi come i social o più tradizionali, come appunto la rivista che deve essere svecchiata e resa maggiormente fruibile come necessario e imprescindibile strumento per la crescita professionale.
La storia della FIMP è anche la storia della sua capacità di cambiare e affrontare circostanze e sfide sempre nuove e per questo sono pienamente fiducioso che anche quelle che ho voluto delineare, sia pure sommariamente, sono sfide che possiamo affrontare e vincere tutti insieme.