È di pochi giorni fa, ottobre 2019, l’ok dell’Ema, European Medicines Farmacy, l’Agenzia Europea del Farmaco, per l’immissione “condizionata” in commercio nell’Unione Europea del vaccino “Ervebo”: il primo vaccino contro lo Zaire Ebola virus. Un vaccino ritenuto “sicuro, immunogenico ed efficace”.
Ma, dato assai importante, in base a un preciso protocollo la stessa Agenzia ne consiglia un “uso compassionevole” per proteggere le persone a più alto rischio di infezione, come operatori sanitari o persone venute a contatto con pazienti infetti, o secondo una strategia di vaccinazione ad anello.
Una raccomandazione, quella del CHMP, Commitee for Medicinal Products for Human Use, Comitato Europeo per i Medicinali a Uso Umano, che manifesta quanto la Comunità Scientifica, ancora oggi, sappia poco di questo virus o di questi virus, come vedremo avanti.
Attualmente, infatti, non solo non esistono terapie approvate per gli Ebola, non solo non sappiamo da dove siano spuntati fuori, ma non sappiamo neanche dove essi si nascondano.