Sono a pochi giorni dal Congresso ma non riesco ancora a incominciare l’articolo che avevo proposto alla FIMP per porre l’accento sulla condizione dei neonati e bambini profughi nei loro primi 1.000 giorni di vita. Questo perché mai come oggi la situazione dei rifugiati è in continua escalation e ogni giorno c’è un nuovo bollettino di guerra: la guerra della morte contro la vita che si combatte nelle acque del mare nostrum ormai quotidianamente e sotto i nostri occhi atterriti.