Il ruolo del Pediatra di famiglia nella diagnosi precoce di ictus
A. La Valle 1, G. Piccolo 1, M. Malova 1, S. Signa 1, G. Prato 2, M. Severino 3, M. Bertamino 4 e il Gaslini Pediatric Stroke Group *
1 Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DINOGMI),
Scuola di Specializzazione in Pediatria, Genova; 2 UOC Neuropsichiatria Infantile, Istituto G. Gaslini, Genova; 3 UOC Neuroradiologia, Istituto G. Gaslini, Genova; 4 UOSD Emostasi e Trombosi, I.G.Gaslini, Genova; * L. Banov, V. Capra, I. Ceccherini, M. Di Rocco, T. Giacomini, A. Grossi, P. Lanteri, A.C. Molinari, P. Moretti, A. Moscatelli, A. Palmieri, M. Pavanello, G. Prato, L.A. Ramenghi, A. Rimini, A. Ronchetti, D. Tortora, A. Rossi, M. Rusmini, S. Signa, S. Uccella
L’ictus o infarto del sistema nervoso centrale (spesso indicato con il termine anglosassone stroke, “colpo”), è una condizione caratterizzata da improvvisa alterazione della funzione neurologica con sintomatologia della durata superiore alle 24 ore e dimostrazione radiologica o patologica di infarto focale con chiara distribuzione vascolare a livello cerebrale e/o spinale e/o retinico.
Si distinguono due principali forme di infarto cerebrale:
- le forme di natura ischemica: a sua volta distinte in stroke arterioso ischemico (SAI), più comune, e infarto venoso da trombosi venosa intracranica (dei seni durali e/o delle vene cerebrali), meno comune;
- le forme di natura emorragica (o emorragia cerebrale): possono essere distinte in emorragia intraparenchimale, intraventricolare e subaracnoidea.