20-1-2021
Sedentarietà e dieta ipercalorica rientrano tra le cause responsabili dell’aumento di prevalenza dell’obesità in bambini e adulti, triplicata dagli anni 70 a oggi. Da sole, però, non sono in grado di spiegare le ragioni di un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni pandemiche e si associa a gravose comorbilità, a partire dal diabete mellito.
Insidie pervasive
Un altro fattore chiave sono gli interferenti endocrini (IE), sui quali si focalizza questa review.
Si tratta di sostanze chimiche esogene (o miscele di più componenti) in grado di mimare l’effetto di vari ormoni coinvolti nel metabolismo e nella regolazione del peso, tra cui ormoni tiroidei, insulina, estrogeni e androgeni.
L’esposizione può avvenire per
- Ingestione
- via inalatoria
- contatto cutaneo
Il legame con l’obesità
Gli IE, in quanto contaminanti ambientali presenti in alimenti, prodotti per l’igiene personale e perfino nei giocattoli, sono altamente diffusi e, oltre a favorire un calo della fertilità, interagendo con i recettori ormonali, svolgono un effetto obesogeno, in quanto agiscono sugli adipociti, incrementandone il numero o promuovendo, con meccanismi sia immediati (interagendo perfino con recettori nucleari), sia indiretti (per esempio modulando il microbioma intestinale e l’appetito), il deposito di grassi.
Tossicità transgenerazionale
I rischi degli IE sono molteplici e variano in relazione all’epoca di vita in cui ha luogo l’esposizione, al target e all’eventuale accumulo nell’organismo.
Un aspetto, però, da considerare è il loro effetto transgenerazionale, mediato da processi epigenetici legati in particolare alla metilazione e alla disorganizzazione della cromatina: in altre parole il loro danno tossicologico può essere trasmesso da un individuo alle proprie cellule germinali e di conseguenza alla prole, conferendo così una predisposizione all’obesità.
Prospettive future
Alcuni esempi di IE sono:
- ftalati
- biosfenoli
- parabeni
- ritardanti di fiamma
- pesticidi
Di particolare rilevanza e preoccupazione sono le numerose sostanze emergenti, la cui azione obesogena non è altamente sospetta ma non ancora comprovata, le eventuali interazioni con macro- e micronutrienti e i possibili effetti additivi e sinergici di più IE.
Il tema coinvolge le istituzioni sanitarie ma è di interesse anche dei singoli operatori sanitari, che possono valutare caso per caso il rischio di esposizione a queste sostanze.
Fonte: Amato AA, Wheeler HB, Blumberg B. Obesity and Endocrine Disrupting Chemicals. Endocr Connect. 2021 Jan 1:EC-20-0578
Risorse esterne: